Dovete perdonarmi se io odio i Social. Intendiamoci, il mio odio non fa male a nessuno, anche perché non è assolutamente fisico ma solo mentale.
Provate Voi in un Social a dire qualcosa di intelligente… verrete subito considerati come dei parìa… voi dite che 2+2 fa 4, ma nei Social fanno tutto un altro calcolo, e se la risposta 7 genera più like, ecco allora che 7 diventa la risposta corretta. E non c’è nulla da fare. Leoni da tastiera, la cui unica forma di intelligenza è un singolo neurone equamente diviso fra i due indici, vi massacreranno dicendo che la risposta corretta è 7, ed i loro followers, anch’essi alla ricerca di like a buon mercato, li seguiranno a ruota. Credetemi, non avrete scampo.

E se siete intelligenti, farete come me: ne rifuggerete inorriditi…
Oggi però vorrei scambiare con Voi alcune considerazioni banali… giustappunto del tipo 2+2… tranquilli… oltre, il calcolo, a me non riesce…
Come tutti voi sapete, la FIGB organizza dei Simultanei, fornendo un servizio che permette, a più piccoli tornei locali, di appartenere ad un unica “grande competizione” Nazionale. Organizza anche Campionati, un tempo molto più frequentati, ed ora con sempre minori presenze.
Molte associazioni si lamentano perché questi Simultanei fanno frequentare i circoli solo in determinati orari (toccata e fuga), mentre un tempo i circoli erano un luogo di ritrovo a qualsiasi ora del giorno (ed ai miei tempi, anche della notte). Si lamentano chiedendo quindi soluzioni alternative: basta (o meno) Simultanei, e basta (o meno) Campionati, perché anche questi ultimi sottraggono preziose presenze. Indi chiedono contributi alle Associazioni che resistono.
Ora, fin qui la cosa sarebbe ancora democratica, se non fosse che l’altra campana è completamente assente…
Ed infatti queste argomentazioni sono state tirate fuori non perché siano giuste, logiche o corrette, ma solo perché è facile convincere un branco di pecoroni che i lupi sono soltanto dei cani inselvatichiti, e che quindi si potrebbe tranquillamente pascolare anche di notte… E il fatto che a dirlo siano proprio i lupi non genera alcun dubbio alle pecore pacifiste alla ricerca di like…
Vi farò ora un paragone per spiegarvi il tutto… perché il paragone, pensandoci bene, oltre ad essere la forma più intuitiva di comprensione, vige da quasi 2025 anni… e sembra abbia attecchito…
Un tempo la gente scendeva in strada, e il sabato e la domenica facevano quella che in gergo si definiva “la vasca”: si trovavano tutti in piazza, e si raccontavano tutto quello che era loro successo in settimana… C’erano ovviamente anche dei bambini… gli asili nei festivi latitavano… ma c’era quasi sempre un teatrino delle marionette, dove tutta la giovane prole trovava agio, talvolta pop corn, coetanei e divertimento.
Ahimè, nacquero poi i Cinema, sicché il luogo di ritrovo cambiò. Dalla piazza ci passavano tutti comunque, ma di sfuggita, e tutt’al più dai teatrini ambulanti prendevano solo i popcorn…
Apriti cielo. “Concorrenza sleale, ci tolgono il pane di bocca, non c’è più quella sana e bella socialità di un tempo bla bla bla.”.
Non pensarono “La società sta cambiando, dobbiamo cambiare anche noi…”. Se la presero tutti con i poveri Cinema che, parte per l’aumentare delle misure di sicurezza richieste proprio dai burattinai, parte perché vittime anch’essi di una diversa socialità, pian piano chiusero tutti…
Ma la gente, ricordiamocelo bene, nei teatrini di marionette non tornò. Voi pensate forse che qualcuno di quei burattinai abbia poi chiesto scusa ai gestori dei Cinema, per le falsità e le calunnie di cui erano stati oggetto?
Ma figuratevi… Per questo odio i Social. Perché rappresentano il peggio… E sono illogici, opportunisti, incoerenti… ma andiamo avanti…
Con la crisi dei Cinema, seguì il crollo anche delle Case cinematografiche. Qualcuna tentò di stare a galla accettando percentuali di incasso minori, altre investirono in nuovi e più costosi film… forse addirittura alcune tentarono joint-venture coi teatrini (non mi risulta, ma è giusto per farvi capire che l’idiozia non ha confini)… ma fallirono tutte.
Perché QUEL servizio (produzione film per Cinema) non era più richiesto.
Però altre Case cinematografiche invece strinsero i denti, ed andarono quasi in catalessi: nessun dividendo, costi al minimo, ed attesa di tempi migliori. Dopodiché spuntò Netflix, ed arrivò la nuova Eldorado: chi aveva resistito, ed aveva i diritti sui propri film, e aveva la struttura per crearne di nuovi, aveva ora un florido mercato davanti a sé…
Eccovi ora al 2+2…
La gente non frequenta più i Circoli esattamente come non frequenta più i teatrini delle marionette. Senza farne un giudizio né politico né morale, un tempo una famiglia era per sempre. Un tempo i rapporti erano umani, fra un umano e un altro umano. Adesso le famiglie sono allargate, temporanee, periodiche, zuzzurelloniche, scambiste… ed i rapporti umani sono diventati algoritmi: il Direttore di banca (che vi conosce dalle medie) non può concedervi un mutuo finché tutta una trafila di checking point non sia stata superata. Un tempo i bar avevano la sala biliardo e la sala gioco, dove imperituri avventori solevano sfidarsi a scopa, briscola, tressette, tarocchi… Scala 40 e Pinacola erano giochi troppo intellettuali, e difatti venivano giocati tipicamente al femminile, ed in casa… Vi sembra tutto uguale? Come non rendersi conto che il Mondo è cambiato, e ripetendomi quindi…

La gente non frequenta più i Circoli esattamente come non frequenta più i teatrini delle marionette. Ed i Simultanei sono i Cinema dell’epoca, e permettono ai burattinai (le Associazioni) di sopravvivere vendendo popcorn (la partecipazione ai Simultanei). Senza Cinema, per i burattinai il fallimento sarebbe stato completo, totale, immediato e definitivo. Le case cinematografiche sono la FIGB, che probabilmente solo in catalessi potrebbe, forse, superare il periodo.
Sapete quanto tempo ci vuole per generare dei giocatori di bridge? A questa domanda può rispondere solo chi ha fatto tutti i cicli della vita: tutti gli altri sono solo novelli stregoni da quattro soldi…
Fatte salve le sempre presenti eccezioni, la vita normale di un bridgista è del tipo:
- impara fra gli 8 e i 20 anni. L’età migliore per stabilizzarlo.
- 20-50 altre priorità. Terminare gli studi, anima gemella, lavoro, famiglia…
- 50+ A cosa giocavo quando ero giovane?
Per cui, chi investe nei giovani, FA BENE, ma i suoi frutti saranno di chi verrà 30 anni dopo. Sempre ammesso che fra 30 anni esista ancora il bridge. Voi oggi piantate dei pioppi, per avere la carta, ma magari fra 30 anni la carta non esisterà più: ci saranno solo schermi e monitor…
Oppure investite sui cinquantenni… che è comunque un vantaggio, per loro soprattutto, ma certo sarà più difficile avere risultati sportivi…
Cosa vi lascia come morale questa lezione?
Aspettate… mio figlio mi sta dicendo che questo Blog ha già superato le 10.000 visualizzazione, e che quindi, se glielo dessi, lui lo metterebbe in rete, e così facendo gli arriverebbero dei soldi dagli sponsor…
Che diamine!!! Io sono una persona coerente!!!
Prima i figli…

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