BRIDGE MEMORIES…

Probabilmente non vi ho ancora parlato di Paolo.

Non ve ne parlerò… comunque non qui. Però dovete sapere che aveva una personalità decisamente espansiva, amichevole e gioviale, ovvero l’esatto contrario della mia, per natura schiva, musona ed introversa, ovvero, in una parola, “da imbranato”. Sicché a vent’anni (e probabilmente un paio meno) fu facile per lui convincermi della bellezza e della praticità di andare a fare una settimana di vacanze di Bridge a Terrasini, parlandomene a suon di Toboga, di piscine, e di orizzonti sul mare mozzafiato.

Terrasini –

Città del mare

All’epoca neppure notai che Terrasini derivava probabilmente dalla sincrasi di “Terra degli Asini” – “Terra Asini” – “Terrasini”, ad identificazione di una zona per natura impervia: per arrivare a togliermi queste (ed altre) curiosità, sono stati necessari decenni di bridge… ma sappiate che io non ho controllato se sia vero o meno…

Partimmo quindi con l’aereo per Palermo, da qui arrivando col pulmino in loco in hotel, e quindi nelle nostre camere. Intendiamoci, l’età era quella per cui una volta che c’è il letto, c’è tutto il necessario. Comunque la mia “doppia uso singolo” era spaziosa, con bagno, e con finestra e balconcino vista mare: tutte cose alle quali non ero minimamente interessato, ma c’erano.

Per cena, potevamo scegliere fra due o tre ristoranti, i cui nomi non ricordo. Probabilmente un nome ricordava il mare, un altro la terra, un altro la cucina internazionale… e dando un voucher si poteva entrare. Il buffet era suntuoso, e c’era di tutto. Ma proprio di tutto. Infatti, ma questo lo sospettai solo alla fine, forse la cucina era unica, ed in tutti i ristoranti il cibo era simile, se non addirittura identico, variando solo le quantità destinate ai vari ristoranti… Parliamo di oltre 40 anni fa però…

Noi ovviamente entrammo nel ristorante più vicino. Appena entrati, notai un accoppiamento un po’ strano: una ragazza, forse sedicenne, con due splendidi occhi verdi, dall’ aria vispa ed intelligente, seduta al tavolo con un uomo estremamente anziano, e che poteva esserne il nonno. Perdonatemi l’inciso ora, ma se non ve lo svelo, tutto e subito, poi l’esposizione si complica.

Ovviamente io “notai… e stop”!

Il giorno dopo, giocando, la rividi al tavolo nello stesso accoppiamento, e quando casualmente fu mia avversaria mi permisi qualche parola: lei giocava benino, forse io nella mano rubai anche qualche presa facendo colpo su di lei… fatto stà che alla fin fine, non so perché, sembrava estasiata di poter venire dai Toboga con me il giorno dopo. Anzi, al termine del torneo (i cellulari non erano ancora di moda) mi cercò per fare una passeggiata…

Io la seguì docilmente, finché ad un certo punto (ed è tutto drammaticamente vero…) mi disse: “Vieni che ti faccio vedere la mia camera”. Io ovviamente andai, ed entrando pensai “E’ esattamente uguale alla mia”, ma dissi “Ma che bella vista… e com’è spaziosa.. e poi è anche lontana dalla discoteca, che così non ti disturba…Hai anche una sdraio sul balcone… Uhau… che bello…”. Poi, sembrandomi ci fosse qualcosa di inespresso nell’aria, come un sol uomo, aggiunsi “Ah ma è quasi ora di cena, vorrai farti una doccia e cambiarti, ci vediamo a cena e poi domani dai Toboga”.

Ovviamente non la rividi più, e ce ne ho messo di anni a capire perché…

Ma torniamo al nostro Paolo… che stava appena imparando, con me, il Quadri Italia, Terrasini rappresentandone il banco di prova… Gli avversari passano sempre, ma mi raccomando: tenete presente che in Nord avete il vostro miglior amico ma anche, bridgisticamente parlando, il vostro peggior nemico… Ordunque mettetevi, ma con calma, nella mia testa…

Siete con me in Sud, avendo in mano A AJ9876 97 AQ106.

  1. 1F, aprite da sistema (il quadri Italia in parte era tipo il fiori Torino, a memoria), per fare il rever a cuori.
    • 1Q, dice il vostro… ovviamente ambiguo…
  2. 1C, continuate, perseverando a vostra volta con una dichiarazione anch’essa ambigua: potete avere le cuori in mano di rever o meno.
    • 1P, perversamente, il vostro. Quarto colore? Rever di risposta con tante picche? Boh… Ne venivamo dal corto lungo quarta nobile, e quindi molte sequenze non erano né chiare né discusse… Qualche rivolo di sudore inizia ad incresparvi la mente… la mia di sicuro…
  3. 2F, continuate, nella segreta speranza (opinione) di mostrare una 54 forte, nonché di estrapolare, finalmente, il tipo di mano del rispondente. Vi sarebbe bastato un 2C, un 3F e financo un 2SA o un 3SA… Vi accontentate di poco…
    • 2Q, niente… siete disperato, ma neanche tanto… avete a disposizione una dichiarazione facile facile.
  4. 2C, sperando di dare la sesta…
    • 4F richiesta d’assi… Oh mamma… Su che atout? Cuori? Picche? Fiori? Quadri? Obbedite temendo il peggio… fieri del fatto che la mancanza di qualunque K renda comunque la risposta 100% corretta!!! Però il rivolo di sudore inizia ad invadere anche la zona ascellare…
  5. 4C, dando 3 assi.
    • 4P vi arriva, come un colpo basso… Siete disperato… accarezzate il passo, ma poi la ritenete, anche se forse corretta in punta di diritto, una licita troppo definitiva e conigliesca… e pensate… pensate… Il sudore sta intanto appropriandosi anche delle piante dei vostri piedi, notoriamente esenti da tali ghiandole…
  6. 5F, dite alla fin fine, sperando sia cue bid, se non altro…
    • 5Q arriva dirimpetto… Era in monocolore forte? Ha tante quadri e dopo 1P pensa che tutto sia forzante? In fondo, le ha dette tre volte… Sicchè, dopo essere passati per l’ipotesi che il vostro avesse TANTE picche, oppure, in alternativa, TANTE quadri, che non è propriamente la stessa cosa, decidete comunque, mentre il sudore sta riempendo tutta la sala a moh di piscina, che valga la pena dire…
  7. 5C… col che, perdendo qualsiasi traccia di sudore eventualmente residua. Quantomeno giocherete la mano… secondo il detto (non inventato da voi) secondo il quale è “meglio un contratto impossibile giocato da Sud che un contratto steso giocato da Nord”… leit-motiv del solito Paolo marranord… (Uff… non vi ricordate Terrasini… SVEGLIAAAAA!!!! Marrano in Nord… Marrano Nord… Marranord) con cui soleva chiosare quando fuoriuscivo con un numero di prese extra da doppia renonce avversaria…
    • 6F… sul vostro 5C… e il Tempo si ferma… Allora… siete passati dall’ipotesi di due lunghe in mano al rispondente (Picche o Quadri?)… e adesso dovete decidere se vuole giocare 7 (Q o P?), unico caso in cui 6F avrebbe senso come cue bid.
  8. ??? (Se il tempo si ferma, perché non riflettete ascoltando il brano?)

A quel punto, non per vantarmi, ho fatto un ragionamento che successivamente ha determinato in più occasioni la mia vita, cambiandola radicalmente… eccovelo… nella sua essenza più banale…

E’ SEMPRE IMPROBABILE CHE IL VOSTRO CONOSCA LA PROBABILITÀ DELLE PROBABILITÀ.

Per cui avrei voluto pensare, asetticamemente: “Che chances ci sono che ci sia un grande slam in una qualsiasi mano?”

invece dicendo fra me e me: “Che chances ci sono che il mio possa fare anche solo 12 prese, se lui stesso ha dei dubbi su 13 e mi perde due prese ogni mano?”.

Per cui, logicamente, fiero di questo ragionamento mega galattico, passai…

SI, lo so… a Voi l’hanno spiegata come “Quando non capisci, passa”, ma qui siamo su un altro livello spaziale… mega galattico giustappunto…

Le carte del Vostro e le vostre, visto che le avrete certamente dimenticate:

J6 2 A5432 KJ987

A AJ9876 97 AQ106.

A 6F finite con 12 prese, a 4C sareste andati un down.

(Giusto per la cronaca… per il vostro… dopo 4F richiesta d’assi, 4P chiedeva la dama di atout????, 5f di risposta la dava, e 5q cercava il grande…)

Quando i nostri sono usciti dalla chiusa, la prima cosa che hanno detto è stata “C’era una mano difficile, da noi hanno giocato 4C andando down, ma si farebbero 5F… Voi le avete giocate?”.

“No, noi non abbiamo giocato 5F, mi spiace” rispose il solerte Paolo… impossessandosi dei conti e dicendo poco dopo “Abbiamo vinto”.

“Ma come? Non è possibile… ah, hai marcato male la mano del 4C…” su cui finalmente Paolo, sprizzando gioia da tutti i pori (lui, neh…lui… io avevo esaurito tutto il sudore umanamente secreto in un anno), rispondeva “EH… EH… IO NE HO CHIAMATO SEI…. IO!!!”.

IN RICORDO DI PAOLO + 7/2017